La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

mercoledì 28 novembre 2012

CAMORRA A SANTA MARIA CV - FERMATI 4 APPARTENENTI AL CLAN BIFONE

ENNSIMO COLPO DELLA SQUADRA DELLA DDA DI NAPOLI E DEL SUO COORDINATORE DOTTOR  FEDERICO CAFIERO DE RAHO   

Dalle prime ore dall’alba, in provincia di Caserta, Palma e Teramo nell’ambito di una complessa indagine , coordinata dalla Direzione Distrettuale di Napoli, i Carabinieri della Compagnia di SantaMaria Capua Vetere, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’ Ufficio Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Antimafia partenopea, nei confronti di BIFONE Nicola, considerato l’attuale reggcnte del clan camorristico “Bifone"operante in Portico di Caserta e Comuni limitrofi, DI CAPRIO Giuseppina, moglie di BIFONE Antonio , nonché nei confronti di BIFONE Alfredo , capo dell’omonimo clan, attualmente detenuto al regime dal 41 bis e BIFONE Alfredo, anch’egli nell’organico al clan e attualmente detenuto in regime ordinario. I soggetti tratti in arresto sono responsabili dal reato di usura aggravato dall’art. 7 L.203/1991 e il solo BIFONE Nicola anche del reato di estorsione aggravata dall’art. 7 legge n. 203/91. In particolare L’attività investigativa ha consistito di accertare un’ attività usuraria, particolarmente violenta c con la caratteristiche descritta dalla circostanza aggravante di cui all’art. 7 della Lcggc 203/ 1, posta in essere dai quattro arrestati nei confronti di un imprenditori edili. La fonte principale di prova é costituita dalla denuncia sporta in data 11 ottobre 2012 presso il comando Stazione Carabinieri di Macerata Campania dalla vittima cha ha riferito di essersi rivolto fin dall’anno 2009, par problemi economici connessi alla sua attività professionale, ai fratelli BIFONE, Antonio e Alfredo , per un prestito di euro 100000,00, che gli fu concesso, applicando alla somma prestata un tasso dsl 7% mensile, pari ad un rata mensile (par i soli interessi) di 7.000 00. Euro.
Dalla successiva attività investigativa emergeva cha la vittima, dopo che BIFONE Antonio ed Alfredo erano stati arrestati, é stata più volte minacciata sia da DI CAPRIO Giuseppina che da BIFONE Nicola, i quali, ricevendo ordini dai due fratelli in carcere, convocavano l’imprenditore usurato "manu militari" presso la concessionaria di auto “VIRA” sita in Portico di Caserta , concessionaria gestito da BIFONE Nicola. I sogetti arrestati, approfittando della loro appartenenza alla consorteria criminale di Portico di Casa •= famiglia camorristica da sempre affiliata al clan dai “Belforte di Marcianise ", pretendevano la corresponsione degli interessi` mensili del 7% sulla somma prestata, ricorrendo talvolta a minacce dirette ed indirette nei confronti della vittima allorquando non ora in grado di restituire quanto pattuito noi tempi concordati.