La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 1 novembre 2012

EVASIONE FISCALE - SEQUESTRATI 500MILA EURO AD UN IMPRENDITORE SAMMARITANO - IL SERVIZIO DI TINA PALOMBA DEL CORRIERE DI CASERTA

Nuova inchiesta della Guardia di Finanza di Caserta e della Procura di Santa Maria Capua Vetere per una grossa frode fiscale ai danni dello Stato. Una quindicina le persone indagate, tra commercialisti, imprenditori e altri noti professionisti per reati fiscali, riciclaggio, truffa e altro. Le fiamme gialle su mandato della magistratura hanno sequestrato, inoltre, una grossa somma di denaro che si aggira intorno ai 500 mila euro a casa di un noto imprenditore di Santa Maria Capua Vetere. F.A. risulta essere indagato per vari reati tributari. Secondo l’accusa, dopo una serie di accertamenti e di sequestri di diverse documentazioni, e grazie, inoltre, alla testimonianza di un collaboratore di giustizia, è emerso un grosso giro di fatture false. La maxi frode fiscale si aggira intorno ai 4 milioni euro.  Le indagini, dirette dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Antonella Cantiello, hanno permesso di appurare che varie società edili, riconducibili ai professionisti, avevano ridotto i redditi utilizzando false fatture d’acquisto scambiandosele tra di loro o che erano state emesse da altri imprenditori compiacenti, tutti per ora denunciati dalle Fiamme Gialle. L’indagine ancora in corso potrebbe avere vari risvolti. Potrebbero fare scattare persino misure restrittive se molte delle accuse fossero confermate nel corso delle
indagini. Sono stati svolti molti interrogatori e sono stati visionati diversi conti correnti bancari dove venivano prelevati somme di denaro corrispondenti agli importi fatturati in modo illegale. Per aggirare le maglie della normativa antiriciclaggio tante le precauzioni adoperate.  Un’altra precauzione che avevano adoperato, secondo le accuse, gli indagati, è stata quella di porre dei prestanome a capo delle loro società. Molti dei
quali si sono prestati a questo tipo di attività anche per ragioni economiche o anche per motivi di parentele. Non è la prima volta e non è l’unica indagine degli uomini delle fiamme gialle che stanno conducendo in
questo periodo proprio in materia fiscale. Nella provincia di Caserta di aziende e di professionisti che hanno esercitato attività senza rispettare le nuove leggi in materia fiscali sono innumerevoli. Tremano imprenditori e molti commercialisti e contabili compiacenti.